venerdì 31 maggio 2013

Approvata la nuova legge-quadro sul turismo in Veneto

Dal Giornale di Vicenza del 31/05/13

Turismo, sì alla legge-quadro che semplifica procedure e aree

CONSIGLIO REGIONALE. Molte le novità introdotte per organizzare promozione e accoglienza. E il Bellunese (con le Dolomiti) si conquista l'autonomia di gestione

Piero Erle VENEZIA Alla vigilia, e dopo 2 anni di gestazione, c'era chi scommetteva che le cose sarebbero andate ancora per le lunghe. Invece ieri sera alle 19, dopo la lunga trattativa di mercoledì e una giornata passata a fare una valanga di votazioni tra emendamenti e articoli, il Consiglio regionale ha dato al Veneto la sua nuova legge-quadro sul turismo. La norma, come tutte le leggi-quadro, è imponente, con ben 49 articoli. Ma di fatto inizierà a far vedere i suoi reali effetti via via che si vedrà come Regione, Province, Comuni e privati la applicheranno sul territorio per far crescere la prima industria del Veneto: il turismo, con i suoi 12 miliardi di fatturato. Sono molte le novità introdotte. La decisione - voluta dal Pd, che rivendica una sua fetta di paternità della legge a fianco di quella della maggioranza Lega-Pdl - di puntare all'estero sul marchio “Veneto Italia”, unendo regione e Paese. Il ruolo affidato, per promuovere la “complessiva attrattività del Veneto”, alla società “Veneto promozione”. La decisione di puntare a riorganizzare la promozione turistica basandosi su 9 aree tematiche: in aula infatti le Dolomiti sono state separate dal resto della “montagna” nella lista che comprende Venezia-laguna, Garda, mare-spiagge, Pedemontana, Terme, Po-delta, città d'arte. È su queste nove aree tematiche che si concentreranno i finanziamenti. Ancora: è passata al vaglio dell'aula la proposta di privatizzare i consorzi di promozione turistica, che però ora si occuperanno di commercializzazione dei prodotti: dovranno essere costituiti solo da imprese private (con un numero minimo stabilito in base a quante ce ne sono sul territorio interessato) e potranno accedere ai cofinanziamenti regionali messi in palio con bandi di gara. Quanto agli uffici di accoglienza dei turisti «la Regione - ha sottolineato anche ieri sera l'assessore Marino Finozzi, vincitore al traguardo della lunga maratona per la nuova legge - si riappropria degli Iat, e deciderà poi a chi affidarli sul territorio», anche questo in base a bandi di gara che fisseranno tutti i servizi che gli Iat dovranno offrire. E poi c'è una notevole iniezione di procedure semplificate, e di diverse tipologie di finanziamenti possibili, per cercare di sostenere le imprese turistiche, compresi gli “alberghi diffusi”, sparsi su più edifici. Se queste - e molte altre - sono le novità, si intrecciano però ad altre norme scritte nella legge-quadro che di sicuro rendono la situazione più complessa e forse anche più “classica”. Nonostante le forti resistenze in aula - con emendamenti bocciati - è infatti stati deciso di confermare il ruolo delle Province (enti che sono sempre a rischio di sparire, come noto) per lo sviluppo della promozione turistica sul territorio e per il controllo della qualità offerta dagli operatori. Ancora: dopo lunghissimo confronto nei corridoi è stato inserito proprio ieri un articolo di legge che prevede che le singole località o destinazioni turistiche potranno promuoversi e commercializzare i propri prodotti anche in forma autonoma, creando specifiche organizzazioni pubblico-private in raccordo però con l' “area tematica” di appartenenza. Il che fa pensare che quello che è uscito dalla porta (i consorzi pubblico-privati attuali) potrebbe rientrare dalla finestra: si vedrà. Infine l'ultima novità di rilievo: la Provincia di Belluno si gestirà il turismo in autonomia, prima attuazione concreta del nuovo Statuto veneto.


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